Diabete: Protagonista un bimbo di soli 5 anni che, per la sua precisione e la sua dedizione alle regole, potrebbe tranquillamente averne qualcuno in più.
Tutto è iniziato come un tranquillo e normalissimo viaggio in auto di un padre con suo figlio.
Ai bambini non sfugge nulla.
Così si può sintetizzare il singolare episodio che stiamo per raccontarvi; ambientato in Germania, nella città bavarese di Wurzburg, e diffuso sui social dalla polizia locale.
Una terapia a base di uno specifico batterio intestinale buono potrebbe avere un ruolo nella gestione del diabete e di altre problematiche cardio-metaboliche come il sovrappeso; il fegato grasso o il colesterolo alto, aiutando, di fatto, a ridurre il rischio cardiovascolare e di infarto.
Lo suggerisce il primo studio clinico specifico per verificare l’efficacia di un certo batterio intestinale – ‘Akkermansia muciniphila’ – su individui obesi e/o con diabete non ben gestito. Il lavoro e’ stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine dal team di Patrice Cani dell’Universita’ Cattolica di Lovanio.
Addio rischio Infarto nei diabetici: Scoperta la terapia salva vita. Come funziona
Sarebbe possibile per esempio – spiega il diabetologo – con questa metodica cercare di arginare il rischio di soggetti obesi ed insulino-resistenti di progredire verso il diabete vero e proprio.
Questi soggetti, definiti con pre-diabete, solo in Italia si stima che siano piu’ di un milione.
“E’ noto da tempo – conclude – che la flora batterica intestinale ha una grande importanza nel regolare il metabolismo di zuccheri e grassi. In particolare, il batterio utilizzato in questo studio pilota aveva dimostrato di ridurre in modelli animali la ‘leptina’ (ormone che regola l’appetito) ed altre proteine coinvolte nel metabolismo di grassi e zuccheri e nei processi infiammatori. Adesso queste evidenze sono state ottenute sull’uomo.
Un passo avanti significativo, pubblicato su una rivista di grande prestigio scientifico”.