La differenza che c’è tra infarto e arresto cardiaco non è nota a tutte le persone. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste precisamente e perché è importante conoscerla
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, se un soggetto è colpito da infarto il suo cuore continua a battere.
Questioni di cuore: che differenza c’è tra infarto e arresto cardiaco
A causa di un’eccessiva carenza di sangue dovuta solitamente ad un coagulo, una determinata area cardiaca entra in “necrosi” e va incontro alla morte. In questo modo, il cuore perde la capacità di contrarsi per il tessuto cicatriziale che si viene a formare in seguito al processo necrotico.
Il massaggio cardiaco serve a restituire all’organo un adeguato flusso sanguigno.
È fondamentale conoscere la differenza che c’è tra infarto e arresto cardiacoe soprattutto gli operatori sanitari devono sapere con esattezza che cosa accade al cuore in queste due circostanze. Un intervento rapido e preciso, infatti, è la garanzia per salvare vite umane. Ma esattamente cosa distingue queste due gravi patologie?
Altre cause possono essere: aritmie maligne, un malfunzionamento del cuore (come avviene in caso di scompenso) che sviluppa un arresto per la presenza di grave aritmia o per mancanza di tessuto sano, o una grave miocardite.
In caso di infarto possiamo avere i classici dolori toracici e una sensazione generale di malessere, è bene però tenere presente che il soggetto colpito da infarto è cosciente.
Al contrario, in caso di arresto cardiaco il paziente perde conoscenza. Possono anche aversi manifestazioni concomitanti come per esempio scosse ai quattro arti che simulano le crisi epilettiche, con occhi rovesciati e perdita di urine e feci.
Nel caso dell’infarto occorrerà aprire la coronaria ostruita, attraverso terapia farmacologica o intervento di angioplastica; intervenendo per tempo è possibile limitare i danni dell’infarto, evitare che la situazione si complichi o che si verifichi un arresto cardiaco.