È morto Raffaele Cutolo, il professore di Ottaviano storico boss della camorra napoletana. ‘O professore nonostante abbia solo una licenza elementare, figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, paesino alle falde del Vesuvio –
Cutolo ha costruito la sua carriera criminale nella cornice di avventure romanzesche e forse romanzate.
Poeta e duellante con la molletta dentro un carcere; pazzo per finta o per davvero; evaso dal manicomio giudiziario di Aversa; latitante, padre che vede l’unico figlio maschio ed erede ucciso dalla ‘ndrangheta; l’uomo che forse ha ispirato il celebre professore di Fabrizio De Andrè e probabilmente ha urinato sulle scarpe di Totò Riina come racconta un pentito; il boss che ha sposato nel carcere dell’Asinara una donna molto giovane e che poi l’ha resa madre con l’inseminazione artificiale, è morto a 79 anni con quattro ergastoli.
Ad agosto dello scorso anno, Cutolo era stato ricoverato in ospedale a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il ‘professore’ di Ottaviano, che negli anni Ottanta consorziò gran parte della camorra della provincia di Napoli creando un cartello criminale che controllava estorsioni; spaccio e carceri, aveva 79 anni e soffriva da tempo di numerose patologie collegate all’età e alla sua permanenza in carcere. Lo scorso anno in pochi mesi è stato costretto a due ricoveri d’urgenza a Parma lì dove è recluso; all’interno della struttura ospedaliera destinata ai ‘ristretti’.
Nell’ultimo periodo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto ospedaliero. Nel respingere l’ultima istanza di differimento della pena, fatta dalla difesa del boss per le condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva sottolineato; a giugno 2020; come le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione. Ma soprattutto come, nonostante l’età, Cutolo fosse ancora un simbolo. “Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo – scrivevano i giudici – potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”.
“Nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo’ per tutti quei gruppi criminali” che continuano a richiamarsi al suo nome”.
Negli ultimi anni dopo il silenzio in cui erano ormai da tempo, i familiari di Cutolo (tranne la sorella, Rosetta Cutolo, che invece è chiusa nel suo silenzio e ormai da tempo non si espone) hanno iniziato a farsi sentire nuovamente chiedendo per il congiunto – le cui condanne sono ormai tutte definitive – la revoca del regime carcerario duro; poiché ritengono che le sue condizioni di salute non sono compatibili con la rigidissima disciplina del 41 bis. Cutolo è uno dei detenuti più anziani d’Italia se non il più anziano in assoluto al carcere duro.
Anche attraverso Fanpage.it la moglie dell’ex boss, Immacolata Iacone, aveva chiesto per il marito un alleggerimento delle misure cautelari compatibile con le sue condizioni attuali di salute.
Lo stesso avvocato di Cutolo ha più volte poi lamentato la mancanza di informazioni tempestive sulle condizioni di ‘Don Raffaele
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